sabato 19 maggio 2012

Teorie e Tecniche dell'Elemosina Post-Moderna

Negli undici anni che mi hanno vista a Roma, tra due linee di metro, uno Stato dentro una Capitale, una quantità di turisti che supera quella dei residenti, troppe auto posteggiate ancor più auto in cerca di posteggio, troppe persone in fila nelle traffico creato dalle loro auto e ancor più persone bloccate sugli autobus fermati dal medesimo traffico creato da tutti coloro che si lamentano di quanto male funzionino i mezzi pubblici... negli undici anni passati nel caos e nel disordine di questa metropoli, MAI MAI ho visto tanta disponibilità della gente* a concedere del'elemosina.
Sarà la crisi?
Sarà questa tremenda crisi e la pressione che ci sentiamo addosso?
Non lo so, forse è questo peso del futuro incerto, di questo peggio che non si sa se è finito e se finirà, ma effettivamente MAI ho visto dare tanta elemosina in questi ultimi anni. Perfino ai e alle rom, particolarmente poco amati nella Roma neo-fascista di Alemanno e CasaPound. A parte qualche costante eccezione, come il turista veneto che inveisce contro la ragazzina-madre rom dicendole "Ma va lavura'", in mezzo a tutte le invettive irripetibili, senza pensare che, evidentemente, sta già lavorando, che quello per lei è il suo lavoro...
Onestamente è anche vero che MAI MAI ho visto così tanta gente chiedere l'elemosina.
Ed evidentemente anche in questo ambito si sta creando una certa concorrenza... che ha portato a sviluppare forme originali, direi creative, di approccio all'elemosina.
Non posso non citarne qualcuna, in particolare le tre che secondo me sono rappresentative di nuove teorie e tecniche applicate di elemosina post-moderna.

1. il sexy-barbone
Capita in via Marcantonio Colonna, proprio a qualche decina di metri dall'uscita della MetroA Lepanto, di ritrovarsi a passare accanto al senza-tetto, al secolo "barbone", seduto per terra, dal volto scuro e sporco, con abiti più grandi due volte rispetto alla sua misura, berrettino anni '80 e mano protesa. Ma questa volta non era un "barbone di turno", come purtroppo se ne vedono sempre di più in città, abbandonati alla fortuna di un riparo e della Caritas di Termini. Questo senza-tetto ha deciso di puntare sul mercato del porno! Per cui ti accorgi in un momento che la mano non protesa, l'altra, la destra, è tra le gambe e fa su e giù tenendo in mano qualcosina di rosso.
Una forma di scambio, con un prodotto che di norma rende... di norma. Forse bisogna lavorare di più sul "prodotto pornografico", ma l'idea di base è buona!

2. la finta turista disperata
Di persone che ti fermano nelle altre stazioni ferroviarie per chiedere qualche spicciolo per un biglietto del treno che non riescono a comprare proprio per quei due spiccioli... beh, ne abbiamo incrociati tutti. Di solito si pongono, com'è ovvio, nei pressi delle biglietterie automatiche dove c'è più possibilità che ci sia qualcuno che ha spicci (e che non può affermare di non averne senza fare una figura barbina) e dove effettivamente si potrebbero acquistare i fantomatici biglietti...
Ma lei, lei è l'innovazione.
In questa tipologia di approccio all'elemosina è l'innovazione.
La si trova a Termini nelle gallerie della metropolitana. In particolare nell'incrocio che attualmente porta dalla Metro B alla Metro A, subito prima delle ultime scale mobili per la linea rossa. Lei è lì, con i suoi pantoloncini, una maglietta, una felpina, uno zainetto tipico dei viaggiatori/turisti, i capelli raccolti in un codino con un bel ciuffo, un paio di occhiali con lenti da ipermetrope che non nascondono, anzi amplificano il suo sguardo smarrito, disorientato, disperso. Lei è lì che ti chiede aiuto, che non sa dove andare, come fare, come agire... e ti chiede un euro per... E sì, fino a quel momento la ascoltano tutti e tutte: quasi nessuno passa ignorandola, ma si fermano e la ascoltano fino alla richiesta, alla quale risponde positivamente solo una piccola parte. Gli altri se ne vanno delusi e si sentono ingannati...
Ma la tecnica del "far sentire rassicurati", l'aspetto da "turista dispersa e innocente", da "persona come te", la leva sul "senso di colpa" funzionano abbastanza bene. Forse bisogna lavorare sul modo in cui si arriva alla richiesta celata di elemosina per renderla efficace...

3. chi ti strappa il sorriso
E' strategica. Lei è veramente strategica: la sua strategia è farti ridere. Beh, non tutti e tutte ridono. Ma la maggioranza lo fa e se ne ricorda e, la volta seguente, si prepara qualche monetina da darle.
Come ti fa ridere? La incontri in metropolitana, di solito nella LineaA, è bassina e scura, parla in spagnolo ma non saprei dire se è spagnola, sembra più vecchia di quanto non sia, è vestita con abiti usati consunti e sporchi... e anche lei non ha l'aspetto di essere proprio pulita. Però sorride. Passa tra la gente nelle carrozze dicendo "mangiare" o "cibo" o "mangia" o cose del genere con pesante accento latino-americano. Una mano tesa e nell'altra una pianola per bambini. Non ti dà il tempo di risponderle, di dire no o di cercare i soldi nella borsa, perché ti guarda sorridente e, se non sei pronto con le monete, lei ti dà una pacca leggera sui fianchi con la pianolina i cui tasti si illuminano al tocco magico del tuo culo emettendo i suoni sgraziati di qualche melodia infantile. E se le dai le spalle, allora la pacca diventa ben assestata, fa sobbalzare l'ignaro viaggiatore e ridere tutti gli altri.
Qui l'elemosina è assicurata!
Qualcuno si arrabbia, ma in tutta onestà, non ho mai visto una risata collettiva di quella misura in un viaggio dall'ufficio a casa. Ottima tecnica basata su un'efficente teoria: quella della condivisione della felicità, soprattutto da parte di chi ci aspettiamo non possa che essere solo triste. E invece... :-)



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* Parlo di gente, non sapendo meglio descrivere questa quantità di studenti e studentesse, pendolari, professionisti, turisti e vacanzieri, fuori-sede, burini, extracomunitari, comunitari, stranieri, autoctoni...

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