venerdì 17 agosto 2012

Io sono di sinistra, però... | lLVA Vendola e SEL

Uomini e donne del SEL di Taranto, soprattutto giovani adulti, seduti ai primi posti ad assistere allo spettacolo di Ascanio Celestini [Taranto, Palafiom, 10 agosto 2012].
Io non ero distante da loro. Quanto hanno riso dell'ironia di Celestini: pungente, tagliante, esplosiva.
Dei "discorsi alla Nazione" da parte di immaginari e manco tanto presidenti e dittatori, mi ha colpita il discorso di uno dei cittadini-sudditi, quello di sinistra (testo e link in calce). Come sempre dritto al punto, critico, incisivo e VERO.
Soprattutto nella chiusa, in quel "me ne frego" finale che incarna tutto quello che una persona di sinistra non dovrebbe essere, il contrario di un interessarsi che dovrebbe caratterizzare proprio il pensiero di sinistra.
Un discorso di una verità tanto oggettiva che oggi, a pochi giorni da quello spettacolo, le parole del leader, il capo, quello che sta in testa, il pensiero e la strategia, la guida di SEL, che ricordo significa SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA', ha affermato che pensare di fermare l'ILVA di Taranto non è da progressisti e che è impensabile impossibile e controproducente sostenere una soluzione del genere.
Se una parte del discorso è condivisibile, laddove Vendola parla dei rischi di non avviare mai le bonifiche dopo la dismissione, come peraltro è accaduto a Massa, tuttavia è soprendente leggere affermazioni quali:
"Mi rendo conto che è forte il tuono che rimbomba ed evoca patologie come il cancro e la morte, ma ci sono gli strumenti per spostare in avanti il conflitto tra industria e ambiente che si è aperto a Taranto.
e ancora 
"La domanda che faccio ai tanti che in questi giorni sentenziano sull’Ilva è soltanto una: ma davvero pensate che si possa chiudere il più grande polo della chimica? È progressista che l’Italia dismetta alcune sue antiche e robuste tradizioni produttive? È legittimo pensarlo ma io non sono d’accordo. (...) non è che le diossine e le polveri sottili sono specialità pugliesi"
Bene, Nichi Vendola con queste parole mi pare cominci ad incarnare quell'uomo di sinistra che parla con la voce di Celestini... e con Nichi, che è leader, anche il suo SEL, o meglio quella parte di SEL di chi non ha coraggio voglia forza di pensare diversamente.
Allora riprendendo il monologo di Celestini, mi vien da pensare alla persona di sinistra che dice:
"Io sono di sinistra, però non è che puoi fermare un'industria solo perché inquina e perché questo inquinamento provoca qualche malattia o morte. 'Che poi tutti dobbiamo morire. Anzi, questi si prendono la ricchezza prodotta dall'industria. Io li ho visti con le auto sportive e le scarpe di marca. Se non c'era l'ILVA non se le sarebbero mai potute permettere. Mica è poco.
Io sono di sinistra, però l'acciaio da qualche parte si dovrà pure produrre: mica un Paese intero si può fermare perché muore qualche centinaio di persone a Taranto. 'Che poi, ma dov'è Taranto? Esiste?
Io sono di sinistra, però alla fine non sono coglione! Cioè a me chi dà la certezza che quel cancro ai polmoni l'abbia provocato l'ILVA oppure, che ne so, quel vizietto di fumare sigarette? 'Che poi si sa, è tutto casuale, mica puoi incolpare l'ILVA se tuo figlio ha l'asma, che c'entra!
Io sono di sinistra, però mica ci credo a questa cosa dell'epigenetica, dell'epidemiologia, della salute che dipende dall'ambiente! Ma quando mai?! Io sono di sinistra ma non sono coglione! Lo so che si tratta solo di probabilità, non è una scienza esatta per cui non vale niente.
Io sono di sinistra, però sono d'accordo con il Ministro dell'Ambiente quando fa il Ministro dell'Industria. Ragazzi, siamo in crisi, mica ci possiamo permettere il lusso di pensare all'ambiente!
Io sono di sinitra, però di Taranto me ne frego. Cioè, voglio dire, c'è tutta un'Italia... chissenefrega di Taranto, mica ci possiamo rimettere tutti...
"
Ascanio Celestini- Io sono di sinistra - Parla con me 24-03-2011 
Io sono di sinistra. In 150 anni di
storia di questo paese c’è stato
un regime monarchico, un regime
fascista, un regime democristiano
e poi un regime berlusconiano.
Taluni osservatori sostengono che
questa egemonia non dipende
dal consenso che ottiene la destra,
ma dal fatto che la sinistra
non riesce ad esprimere un vero
dissenso. E questo perché la gente
di sinistra, alla fine, la pensa
come Berlusconi e Andreotti,
Mussolini e i Savoia. Io non sono
d’accordo. Nel senso che io sono
di sinistra, però non penso che ci
debba essere questo aut aut, cioè
se sei di destra devi dire cose di
destra se sei di sinistra devi dire
cose di sinistra. Per esempio io sono
di sinistra, sono andato in piazza
per difendere la costituzione e
lo so che nella costituzione c’è
scritto che l’italia ripudia la guerra
.
Io sono di sinistra, però se tutto il
mondo si muove contro Gheddafi
mi pare giusto che lo facciamo pure
noi e sono sicuro che se al governo
ci stava la sinistra faceva la
stessa cosa. D’altra parte D’alema
quando era presidente del
consiglio cosa ha fatto in Serbia? E
Prodi non era d’accordo con la costruzione
della base americana di
Vicenza? Così come, pur essendo
di sinistra, io ero d’accordo anche
sul trattato che l’Italia ha fatto
con la Libia di Gheddafi. Certo
Berlusconi ha un po’ esagerato coi
baciamano, con tutto quel circo
della tenda montata a villa Pamphili,
però fino a quando Gheddafi
è un capo di stato, deve essere rispettato.
oggettivamente, noi siamo
dipendenti dalla Libia che ci
da il gas.
Io sono di sinistra, però il gas non è
mica di sinistra o di destra, io sono
di sinistra, però me lo faccio pure
io un uovo al tegamino e c’ho bisogno
del gas… non dico: mi mangio
l’uovo crudo per non consumare
il gas di Gheddafi! Per non
parlare del problema dell’immigrazione!
Io sono di sinistra, però da quando
s’è firmato l’accordo con Gheddafi
gli extracomunitari hanno
smesso di sbarcare in Italia.
Gheddafi è un dittatore, ma c’ha
risolto un problema. Te ne freghi
che al meccanico gli puzzano le
ascelle… se ti ripara il motore…
Io sono di sinistra, però non sono
contento che questo paese viene
invaso dagli africani e pure dalle
africane… e quando la sera torno
a casa, sulla via Palmiro Togliatti è
pieno di prostitute col culo di fuori.
Io sono di sinistra, però non mi
piace che mio figlio vede questo
spettacolo se poi mio figlio si va a
scaricare i film zozzi da Internet…
è libero di farlo, ma non sono io il
responsabile .
Io sono di sinistra, però i benpensanti
che se la prendono coi politici
che fanno i festini con le
escor t… poi difendono quelle
zozzone in mezzo alla strada.
Io sono di sinistra, però almeno le
escort non mostrano il culo a tutti
quelli che passano sulla Salaria,
ma solo a chi paga, poi sono presentabili
e te le puoi portare dietro
pure ad una cena importante con
qualche capo di stato straniero.
Io sono di sinistra e ovviamente
non ci credo che quello davvero
pensava che era la nipote di Mubarak.
Io sono di sinistra, però battere
sempre il tasto sull’età di quella
Ruby mi sembra una carta perdente.
E se c’aveva 18 anni invece
di 17? Che cambiava? il problema
è il numero di candeline che c’aveva
sulla torta?
Io sono di sinistra, però anche
Montanelli, che era un grande
giornalista… pure se non era di sinistra,
quando stava in Africa a
fare la guerra s’è sposato una ragazzina
di 12 anni, se l’è comprata
per 500 lire perché le africane
a quell’età sono già donne. A 17
anni sta già in menopausa! E’ una
questione di razza, le africane sviluppano
prima. Pure mio cugino
c’ha un coker e a 2 anni l’ha fatto
accoppiare, ma mica lo denuncio
perché è un pedofilo. Il coker a
due anni ha già sviluppato. Certo,
mio cugino l’ha fatto accoppiare
con un altro coker, mica con un
vecchio di 70anni, però tanto di
cappello a uno che a quell’età ancora
ci riesce.
Io sono di sinistra, però non mi
vergogno a dire che Berlusconi è
un politico con le palle.
Io sono di sinistra, però Andreotti
pure se c’ha avuto il processo per
mafia… c’aveva tutto un altro
spessore, un’altra ironia.
Io sono di sinistra, però Mussolini
era un uomo per bene. lo diceva
pure mia nonna che era di sinistra
come me.
Noi di sinistra non siamo dogmatici.
Prima eravamo comunisti,
adesso siamo capitalisti. Prima
eravamo libertari, ora siamo liberisti.
Prima eravamo internazionalisti,
ora siamo patrioti, andiamo
in giro col tricolore, ma che
altro dobbiamo fare?
Io sono di sinistra, però se qualcuno
dice che rinnegando le nostre
convinzioni di fatto siamo diventati
di destra, io neanche lo sto ad
ascoltare.
Io sono di sinistra, però me ne frego.
Ascanio Celestini – monologo andato in onda a “Parla con me” su Rai3, giovedì 24 marzo.
Il Fatto Quotidiano, 26.marzo 2011.

lunedì 6 agosto 2012

Carosino più pulita è più bella | Partecipazione questa sconosciuta



Tra la fine di maggio e l'inizio di giugno, ormai due mesi fa, a Carosino ha avuto luogo un primo esperimento di partecipazione in fase di progettazione di un piano, quello di Raccolta Differenziata, che è profondamente impattante sulla vita quotidiana di tutti e tutte, nonché sul bilancio di ogni Comune.

L'idea è stata quella di illustrare i risultati delle analisi del sistema di gestione attuale e di ipotizzare una serie di scenari di evoluzione determinati da:
- adeguamento alla normativa nazionale in vigore,
- modifiche della normativa regionale,
- variazioni degli impatti economici e di salute.
E presentare l'alternativa verso la quale si stava orientando l'Ufficio Tecnico Comunale e la Pubblica Amministrazione del Comune di Carosino per rispondere alle diverse esigenze integrandole nel modo più efficace ed efficiente possibile, e quindi motivando il proprio orientamento.

Trattandosi di una progettazione in itinere, il processo di partecipazione aveva come finalità quella di accogliere ogni sorta di dubbio, proposta, interrogativo, richiesta allo scopo di dar voce e risposta e possibilmente integrare tutte le esigenze, dando loro il dovuto peso nell'ambito progettuale. Per questo si è scelto di dedicare un appuntamento alla discussione con i rappresentanti del mondo economico-produttivo, uno a quella con mondo politico e associazionismo, e uno alla cittadinanza in generale, affinché potessero partecipare anche coloro che non vi fossero riusciti nelle prime due occasioni.

Nei giorni che hanno preceduto questi momenti programmati per il confronto, è emersa spesso e in diverse sedi la discussione, anche accesa e conflittuale, oltre che interessata e propositiva: tutti avevano qualcosa da dire, qualcosa da proporre, anche qualcosa su cui protestare. Chi ha avuto modo di parlarmi, ha espresso la sua opinione liberamente, spesso facendo emergere una sorta di sfiducia nei concittadini, spesso profetizzando un fallimento di qualsiasi iniziativa che finisse per cambiare le abitudini, a volte offrendo spunti interessanti o suggerimenti di carattere pratico che si sono rivelati molto utili, altre volte mostrando entusiasmo per l'avvento di una vera e propria differenziazione dei rifiuti.

Quello che mi aspettavo era, dunque, una partecipazione di massa in tutte e tre le occasioni.

Immagine tratta dalla presentazione (c) SabinaDeRosis 
Invece così non è stato.

 ANCHE NON PARTECIPARE E' UNA LIBERA DECISIONE.
Però... perché?

Mi sono lungamente interrogata su questa mancata partecipazione, su un'occasione importantissima offerta e non colta. Mi son venute in mente tante critiche di miei coetanei sull'assenza di politiche sostenibili, di inclusione nelle decisioni, di un modo di fare vecchio e sulla voglia di dirne quattro. Ma gran parte di questi coetanei non c'erano. Mi son venuti in mente volti di persone che sostengono di essere attivisti politici o anti-politici e di voler fare il cambiamento. Ma questo cambiamento è rimasto nelle parole e nelle critiche solo personali. Mi son venuti in mente i dibattiti accesi su cosa sia meglio o peggio per Carosino, fatti nel chiuso della propria casa, del proprio bar, della propria cerchia di amici. Ma quella cerchia è rimasta chiusa e, al suo interno, tutte le proposte e le idee. Mi son venute in mente tutte quelle persone che avevano da dirmene tante e tante e che ho invitato personalmente. Ma quelle tante e tante son rimaste incastrate in una comunicazione solo personale, senza "esporsi".

E poi mi son venute in soccorso le spiegazioni altrui:
"Io a quell'ora ero impegnato"
"Vabbeh, che ci venivo a fare? Tanto mica sono esperto io!"
"Tanto decidono comunque loro""Non m'interessa"
"Io sono di un altro partito"
"Figurati se ti davo questa soddisfazione"
Senza nulla togliere a chi aveva impegni importanti o non prorogabili, o a chi aveva problemi più urgenti (e si sa che nella valutazione di urgenza e importanza la soggettività dei criteri è ontologica e sacrosanta), il dato numerico, quantitativo, nella sua freddezza mi ha sorpresa e un poco amareggiata. Mi aspettavo grandi cose dal mio paesello...

Lascio agli amministratori comunali, alla classe politica, ai gruppi che rappresentano gli interessi della cittadinanza, ma soprattutto alla cittadinanza stessa, l'interpretazione delle affermazioni di cui sopra, se non esemplificative, però rappresentative di una parte cospicua di Carosino e dei suoi valori di fondo, della potenza del "ccè mme ne futt'a me" o dell'appiattimento dell'altro alla regola generale della visibilità e dell'interesse personale prima di tutto e, soprattutto, come unico motivo per agire e, quasi, modo per stare al mondo.

Lascio a tutti la riflessione e la tristezza per l'opportunità persa e per il fatto che ora sia qualcun'altro a decidere per tutti e che nessuno potrà dire di essere in disaccordo senza pensare di aver lasciato correre l'occasione per esprimersi pienamente e con tutti gli strumenti per cambiare le cose non incorrendo nei problemi del tirannico tempo; senza pensare che stia soltanto dando fiato alla voce perché fa parte di quelle persone che "è facile parlare senza metterci la faccia e la responsabilità."

Lascio a tutti coloro che dicono che qui non ci sono opportunità di crescita, magari accusando l'altro, chiedersi se con un atteggiamento diverso forse le occasioni si possono vedere e cogliere.

Lascio a tutti coloro che si lamentano sempre, l'interrogativo se, forse, non sia troppo semplice piangersi addosso senza far nulla in prima persona per migliorare le cose.

E lascio a tutti la visione di questa breve presentazione, senza la voce che spiega, illustra e risponde alle domande: solo la traccia di quello che poche decine di persone hanno avuto la voglia di vedere, commentare, criticare o apprezzare, a prescindere da me o, soprattutto, da chi amministra, ma comprendendo che la gestione dei rifiuti è una cosa che riguarda tutti e da sempre. Le osservazioni e le proposte di quelle persone ora sono parte di un piano che riguarda tutti e tutte.

Buona visione --> qui la PRESENTAZIONE.





PS. "CAROSINO PIU' PULITA E' PIU' BELLA" vi ricorda niente?